Shop 3 | Pezzi unici | Chiara Belloni | Stanze | 260 - 320 - 380 euro


Chiara Belloni (Giussano, 1979) vive e lavora a Como. Si è diplomata nel 2001 alla NABA sotto la guida di Claudio Olivieri. Dal 2002 ha partecipato a numerose mostre e fiere in spazi pubblici e privati in Italia e all’estero.
 Per più informazioni sull’autrice vedi anche http://www.affiche.it/chiara-belloni/

Presentiamo qui una serie di lavori di piccolo formato, su carta: una sequenza di “stanze” ritmate da una cadenza di righe colorate, spazi irrituali di grande forza ed evocazione. È in qualche modo il terzo ciclo dei lavori di Chiara Belloni. Del 2000 le grandi tele con i colori della terra: astrazioni di ambienti interni e/o esterni; del 2015 i collage di veline e carte leggere, dai colori spesso in contraddizione tra loro ( http://chiarabelloni.com/), su carte di piccolo formato o su grandi tele; oggi queste piccole carte, forse un ritorno alle astrazioni di spazi immaginati…

Cosa sono queste stanze? Come mai dal collage sei tornata ad un lavoro più pittorico? Sono stanze colorate, energiche, spazi in cui riesco a rifugiarmi, scappare, pensare e stare da sola. Per me, hanno rappresentato una sorta di terapia quotidiana. Sono nate molto istintivamente, e forse per questo ho preferito usare colori ad olio ed acquarelli: per avere una resa immediata e più gestuale. Come è nato questo lavoro? L’idea delle Stanze è nata durante il periodo della quarantena, tre mesi fa. Essere costretti a stare chiusi in casa, spostarsi dalla camera alla cucina, dal soggiorno al corridoio, non poter uscire… Quasi senza accorgermene, ho iniziato a disegnare questi nuovi orizzonti: un’evasione. Chiusa in casa con due bambini, non è stato facile. Disegnare mi ha fatto respirare. Prevedi che questo lavoro si svilupperà ulteriormente in futuro? Ora, con la riapertura degli spazi, dei confini, sto cercando di sviluppare questa ricerca in formati più grandi. La tematica non è ancora esaurita: questi spazi vuoti e brillanti continuano a dare ossigeno alla mia creatività. Continuerò a lavorarci, affacciata alle finestre delle mie stanze.